Perth Forecast

mercoledì 30 maggio 2012

RIFLESSIONI SULL'ITALIA E SULL'AUSTRALIA

Oggi ho finito di lavorare prima e, per andare a Bull Creek Station ad aspettare la Giò, ho deciso di farmela a piedi.
Google Map stimava 7 km, ma sono sicuro che saranno stati di più. 
Le distanze in Australia sono ingannevoli.
Tuttavia ho deciso di camminare anzichè andare in autobus. 
Qui mi capita spesso.
Sarà la stagione, ma durante il tragitto ho attraversato tutte le zone climatiche esistenti sulla Terra.
Prima c'è stato un sole cocente, poi ha iniziato a piovere all'improvviso, poi di nuovo un sole tiepido seguito da un vento forte e gelido ed infine nuvolo.
Anche questo, credo, sia l'Australia.
Un continente duro, improvviso e pieno di sorprese.
In attesa della Giò, mi sono seduto su una banchina fuori dalla stazione e mi sono messo ad osservare le persone che scendevano dagli autobus per andare alle loro destinazioni finali.
Ce ne erano per tutti i gusti: impiegati con le scarpe da ginnastica, operai usciti da Alcatraz, studenti chiusi nelle loro divise (evito di commentare come sono "vestite" le studentesse) e cosi via.
Ho preso carta e penna ed ho iniziato a scrivere.
Ho iniziato a riflettere sull'Italia.
Il motivo di tutto ciò, penso, proviene da una risposta che ho dato in mattinata al titolare dove lavoro.
"Sei un ottimo lavoratore" mi disse all'improvviso. 
"Grazie!" rispondo senza esitazioni "è perchè vengo dall'Italia!".
A Perth tutti adorano l'Italia, soprattutto gli italo-australiani o gli emigrati di tanto tempo fa.
Nulla da dire.
Noi Italiani siamo un popolo di grandi lavoratori.
Tuttavia, a volte, lo dimentichiamo o, altre, non meritiamo di essere definiti tali.
Il motivo è semplice: ho avuto modo di parlare con alcuni Italiani e, salvo pochissime eccezioni, mi hanno sempre ripetuto la solita storia. Lamentele, lamentele e lamentele per qualsiasi motivo.
Credo che l'Italia abbia il lamento del proprio Dna.
Il più delle volte ci si  scaglia contro il lavoro (devo ammettere che ero uno di questi).
La cosa che mi lascia perplesso è che a Perth, nonostante si abbia un lavoro decente (o sia ha la possibilità di sceglierlo che è già un traguardo) ci si lamenta!
Ho sentito e letto di persone che lasciano il posto fisso e vengono a cercare fortuna in Oz.
Ho sentito e letto di persone che assicurano che in Oz regalano sponsor e visti.
Mi dispiace.
L'Australia non è il paese dei balocchi.
Non è l'Eldorado.
Nessuno regala nulla per nulla.
LIKE IT or LEAVE IT dicono gli Australiani.
L'Australia è un paese duro e per gran parte è un paese inospitale (aprite la cartina e guardate quante città ci sono nell'entroterra).
Per stare qua bisogna sbattersi e anche tanto.
Bisogna accettare tutto.
Bisogna sapere l'inglese!
Bisogna cambiare la propria mentalità quando si arriva in Australia.
In Oz ci sono tante razze, tante culture e, soprattutto, tanti modi di vivere.
Bisogna adattarsi!
Purtroppo per noi Italiani sembra difficile perchè siamo abituati troppo bene. Fin troppo!
Tempo fa ho letto un articolo molto interessante sul blog "Italians" di Severgnigni sul Corriere della Sera.
L'autore proponeva una riflessione sui cervelli in fuga invitando a capire che, tra questi, ci sono anche quelli in fuga dal proprio cervello!
Credetemi, dopo 3 mesi, ne ho visti e sentiti abbastanza.
"Tot capite, tot sententiae" dicevano i Latini.
Per cambiare le persone, bisogna prima cambiare le loro menti.
Possono esserci 100 persone, ma se il pensiero è unico, il risultato non cambia.
In Italia sembra che tutti abbiano un unico cervello, soprattutto su Facebook.
L'esempio più lampante è la famosa "tassa sugli animali".
Tutti ad indignarsi per ciò che si è rivelata un'enorme bufala.
Anzichè rimanere su Facebook ,bastava andare su Google e cercare "redditometro" o "studi di settore" per capire un po' di più.
Prima di partire mio padre mi ha sempre chiesto "Tu cosa fai per migliorare l'Italia?"
"Chiedo lo scontrino" ho sempre risposto.
Preferisco agire muovendo i muscoli della bocca piuttosto che sforzare le dita della mano e postare link contro il sistema.
In Oz, da quanto ho capito, pagare le tasse è quasi una normalità (anche qua, ovviamente, ci sono alcuni furbetti).
Alla base c'è l'onestà e la fiducia.
In Italia ci si alza la mattina e si pensa a chi ti fregherà o chi devi fregare in modo che non sia lui a farlo a te a sua volta.
Si spende tanto, si guadagna tanto e si pagano le tasse.
Credo che sia un circolo che parte tutto dall'ultimo tassello qui sopra.
Perchè in Italia non ci si riesce?
Questione di mentalità mi dicono.
Credo, però, che sia necessario iniziare pian piano, ma devono volerlo tutti.
Si deve creare una coscienza nazionale!
Come hanno fatto i primi europei in Australia: hanno iniziato pian piano a trasformare il deserto (l'ignoranza) in terreno fertile (l'onestà) su cui costruire le città lottando contro tutte le ostilità.
Ad oggi sono riuscito a disintossicarmi dell'Italia: dove prima vedevo superficialità ed idiozia ora vedo onestà e fiducia (in molti supermercati non ci sono i sensori antitaccheggio all'uscita). 
Posso dire che in Oz si respira aria di "possibilità".
E' molto dura, ma la percepisco.
Questi 3 mesi mi sono serviti per disintossicarmi dalla mentalità italiana.
In Italia, ormai, si respira aria di negatività e di astio verso tutti e tutto.
Invito tutti, in questo istante, a prendere un giornale o aprire un sito di notizie.
Fatto? Bene.
Ora guardate cosa dicono e riflettete.
A parte la catastrofe in Emilia, c'è qualcosa di positivo?
C'è qualcosa per cui essere allegri? Non credo.
In Oz, credetemi, è quasi il contrario.
Sfogli un giornale o accendi la Tv, ma non senti una parola sulla crisi.
A volte sembra di vivere in un "Grande Fratello" alla Orwell dove tutte le informazioni sono filtrate in modo da evitare che la felicità/positività della gente venga toccata.
Mi scuso per questa dura regressione, ma sentivo il dovere di farla.
E' arrivata la Giò e dobbiamo prendere il treno per Perth.
Con calma.
Senza correre.
Qua non c'è fretta.
Se hai il tempo, puoi fare tante cose.
Se non ce l'hai, lo si può sempre organizzare!

mercoledì 2 maggio 2012

IL POPOLO INVISIBILE


Camminando per le strade o nei parchi di Perth è difficile non notarli.
Le loro voci, a volte quasi degli schiamazzi, sono inconfondibili.
Non sto parlando dei backpackers e nemmeno dei tipici stereotipi dei ragazzi/e australiani alti, biondi e sempre con la tavola da surf sotto braccio.
Sto parlando del popolo invisibile dell'Australia e forse di tutto il mondo: gli Aborigeni.
Un po' di tempo fa, durante una mattinata assolata, io e la Giò siamo andati a visitare il Western Australian Museum dove, tra le varie mostre gratuite, ci siamo imbattutti, quasi per caso, in una mostra intitolata "KATTA DJINOONG" che in lingua aborigena significa "See and understand us".
Seppure, spero non volutamente, nascosta all'ultimo piano, la mostra si è rivelata interessantissima.
Con un insieme di fotografie, oggetti e artefatti aborigeni, racconta il popolo aborigeno e il loro legame con la famiglia, la terra e la continuità tra tradizione e vita contemporanea.
Soprattutto considera l'impatto che la cultura europea ha avuto su questa cultura includendo, purtroppo, i massacri, la schiavitù, i processi e la cosiddetta "Stolen Generations".
La mostra scorre lineare e si chiude con il processo di "riconciliazione" culminante con il discorso dell'ex primo ministro Kevin Rudd il 13 febbraio 2008 definito il "Sorry speech", ovvero le scuse ufficiali del popolo australiano verso gli aborigeni.


Ma perchè è considerato il popolo invisibile? 
Alzi la mano di chi ha letto, approfondito o sentito parlare del ruolo degli aborigeni?
Bene. 
Per farvi comprendere meglio la "storia" di questo popolo riporto alcuni pezzi tratti dall'interessantissimo libro di Bill Bryson "In un paese bruciato dal sole: l'Australia".
Lo storico della natura e scienziato australiano Tim Flannery definì gli aborigeni "uno degli azzardi naturali".
Nel secondo dopoguerra, nelle scuole del Queensland, insegnavano che si trattava di "creature ferali della giungla" e, addirittura, fino al 1967 gli aborigeni non erano inclusi nei censimenti nazionali.
Semplicemente, non esistevano in quanto non erano persone.
Ma lo "scempio" è iniziato ben molto prima, ovvero da quando gli Europei iniziarono a popolare le coste dell'Australia.
Lo scrittore William J. Lines nel libro "Taming the Great South Land" descrisse alcuni esempi particolari delle varie atrocità: aborigeni macellati come cibo per cani, impalati o addirittura fatti assistere alle esecuzioni dei parenti prima di essere uccisi a loro volta.
Sembra di "rivedere" i massacri commessi in Uganda e Ruanda qualche anno fa.
Eppure sono stati commessi quasi 200 anni fa e per un periodo che si è protratto molto a lungo.
I responsabili del genocidio tra Hutu e Tutsi ora sono perseguitati, mentre allora non era considerato nemmeno un crimine: infatti nel 1805 il giudice-avvocato del Nuovo Galles del Sud dichiarò che gli aborigeni non avevano sia la disciplina sia la capacità mentale per presenziare ai dibattimenti in aula.
Addirittura intorno al 1820, Lachlan Macquaire, governatore del Nuovo Galles del Sud, autorizzò le truppe della regione di Hawkesbury a "sparare su qualunque raggruppamento di aborigeni superiore a sei, anche se disarmati e senza cattive intenzioni, anche se nel conteggio erano inclusi donne e bambini".
Infine,nel 1838, alcuni uomini partirono dalla fattoria di Henry Dangar per cercare chi avesse rubato o fatto scappare alcuni capi di bestiame.
A Myall Creek trovarono un accampamento di aborigeni che erano noti per essere pacifici e inoffensivi.Furono legati in modo da comporre una sorta di palla, portati in giro per la campagna e infine fucilati. 
Interrogati, i responsabili dichiararono che non sapessero che uccidere aborigeni fosse illegale.Questi e altri omicidi furono commessi verso questa popolazione talvolta anche clandestinamente in modo da  non incorrere in processi farsa. Eppure si trova pochissimo di tutto ciò nei libri di storia e tantomeno gli australiani ignorano questi fatti.

Camminando per le strade o nei parchi di Perth è difficile non notarli.
Sono gli "emarginati" in quanto vivono ai margini della società, a volte anche volutamente in segno di protesta.
Spesso sono ubriachi, ma non molestano nessuno.
I "bianchi" australiani sembrano ignorarli, quasi schifarli. Eppure loro sono lì, esistono.
Sono loro i padri dell'Australia.
Anche questo sembra essere citato in pochi testi.
All'inizio del 20° secolo gli storici erano concordi nel ritenere che gli aborigeni avessero iniziato a colonizzare l'Australia da circa 400 anni.
Verso il 1960, la lancetta del tempo si è spostata  indietro di 8.000 anni.
Nel 1969, il geologo John Fowler scoprì i resti di una donna nel lago Mungo, nel Nuovo Galles del Sud.
La datazione al radiocarbonio stabilì che la donna fosse morta 23.000 anni fa.
Le scoperte si sono succedute nel tempo e ad oggi, si crede che i nativi arrivarono sull'isola intorno ai 40.000-60.000 anni fa.
Il problema che sorge spontaneo è il seguente: dato per assodato che l'Australia è sempre stata un'isola, come hanno fatto ad arrivare sul continente?
Non si può pensare che siano nati autonomamente in quanto non ci sono creature simili alle scimmie da cui fossero potuti discendere.
Un'ipotesi, forse l'unica plausibile, è che i primi nativi debbano essere arrivati via mare: dall'isola di Timor o dalla Papua Nuova Guinea.
Considerato questo, bisogna credere che circa 50.000 anni fa dovesse esistere un popolo sufficientemente avanzato da poter utilizzare delle imbarcazioni, simili a zattere, per attraversare il lungo tratto di oceano affrontando anche i periodici monsoni e cicloni per approdare su una terra di cui non conoscevano l'esistenza.
Fin qui, seppure incredibile, tutto bene.
La questione si infittisce nel momento in cui ci si chiede come siano arrivati anche gli animali da riproduzione.
Le ipotesi potrebbero essere due:
- un pescatore deve essere arrivato sulle coste dell'Australia settentrionale e deve aver avuto, per forza di cose, delle capacità nautiche sufficienti per memorizzare la rotta, ritornare indietro, riferire quanto visto e ripercorrere di nuovo il tratto di mare;
- un'intera comunità, su più imbarcazioni tali da poter trasportare animali e esseri umani, deve aver affrontato il tratto di mare per arrivare in Australia.
In entrambe le ipotesi, si deve essere concordi sul possedimento di capacità di gran lunga superiori ai parenti  europei o africani di 50.000 anni fa.
Il professore accademico americano Joseph Birsdell teorizzò che è sufficiente un gruppo di 25 coloni per poter produrre, nell'arco di 2.000 anni, una popolazione di 300.000 persone.
Come riporta il già nominato Bill Bryson, c'è "comunque bisogno di portare lì queste persone".
L'impresa, comunque sia andato il corso della storia, è molto affascinante e straordinario.
Soprattutto se si considera che i primi esploratori trovarono lungo le coste dell'Australia, enormi piramidi  di conchiglie, alte fino a a 10 metri e con una base di circa 2.000 metri quadrati.
Uno sforzo enorme e misterioso per questi "azzardi naturali".
E' giusto e doveroso, a questo punto, riconoscere che la cultura aborigena è la più antica e conservata in maniera continuativa in quanto dovevano possedere delle capacità tecnologiche e organizzative tali da poter sopravvivere e adattarsi in un'isola caratterizzata da ambienti inospitali e pericolosi.
Quanta attenzione hanno ricevuto queste imprese e questo popolo? Virtualmente nessuna.
Un popolo, invisibile.


mercoledì 11 aprile 2012

A.A.A. CERCASI LAVORO




Ciao a tutti!
Non vi preoccupate, non sto facendo il riassunto della situazione economica dell'Italia anche se dal titolo del post e dall'immagine potrebbe sembrare.
Questo post lo dedico alle modalità di ricerca di lavoro qui in Australia.
A meno che non siate ricchi ereditieri o semplicemente in vacanza, per rimanere in Australia servono i soldi.
Come già anticipato nel post dei visti:
- WORKING HOLIDAY VISA: ti permette di lavorare fino a 24 ore al giorno, ma non più di 6 mesi per ogni datore di lavoro;
- VISTO STUDENTE: ti permette di lavorare massimo 20 ore alla settimana;
- SPONSOR: devi lavorare solo per un determinato datore di lavoro;
- VISTO TURISTICO: non potete nemmeno alzare un attrezzo.
Fatta questa premessa, vi sono due modalità di lavoro (come nel resto nel mondo):
- in nero (il datore di lavoro vi paga in cash e non si applicano le limitazioni di ogni visto);
- in regola. In questo caso il datore di lavoro vi richiederà il TFN (TAX FILE NUMBER - dedicherò un post apposta su di esso) tramite cui il vostro datore di lavoro vi tratterrà parte del vostro stipendio lordo per versarlo sotto forma di tasse (come succede a qualsiasi lavoratore dipendente).
Prima di buttarsi alla ricerca del lavoro è necessario preparare il Cv in inglese.
ATTENZIONE: in Australia, come in tutti i paesi anglosassoni, il nostro Cv formato europeo lo vedono come una seccatura.
Essendo anglosassoni, preferiscono un Cv sintetico (1 o 2 pagina al massimo), ben strutturato e in cui vai subito al dunque e non butti dentro qualsiasi tipo di esperienza.
Suggerisco la visione di questo filmato in cui spiega come strutturare un Cv in inglese cliccando qui.
SUGGERIMENTO: preparatevi più CV per ogni campo lavorativo che vi interessa. Inoltre aggiungete le referenze (può essere che li contatteranno via telefono o mail per sapere se realmente avete lavorato, ma don't worry. E' una roba rara).
Come cercare lavoro?
Ci sono svariati modi per cercarlo:
- consegnando i Cv porta a porta (chiedendo, se possibile, di parlare direttamente con il Manager);
- sfogliando i giornali (a Perth è molto famoso il "The Weekend West". Costa 2,30$ ed esce ogni sabato. Ha una sezione molto interessante in cui ci sono moltissimi annunci di lavoro);
- chiamando il luogo di lavoro se avete il telefono;
- rispondendo agli annunci su Internet.
I 3 siti maggiori su cui cercare lavoro sono i seguenti:
- GUMTREE;
- SEEK.COM;
- JOBSEARCH.GOV.AU;

AVVISO: la concorrenza in Australia è elevatissima (soprattutto adesso che stanno giungendo sempre più giovani) per cui la ricerca a volte è molto estenuante e richiede tempismo, ma soprattutto FORTUNA.
Quale che sia la vostra linea, dovete dimostrarvi agguerriti e volenterosi di fare. Se inviate un Cv via mail e conoscete il posto (magari si trova nelle vicinanze), andate di persona il giorno stesso o seguente a chiedere se l'hanno ricevuto. In questo modo fate vedere che ci tenete al posto.

Andiamo, comunque, per ordine spiegandovi passo per passo come fare per i primi due che sono i più usati (jobsearch è un sito del Governo per cui è più indicato alle persone residenti. Tuttavia potete sempre farci un salto e vedervelo).

GUMTREE
Questo è il sito internazionale che usano tutti.Ci potrete trovare annunci di lavoro, ma anche postare dei vostri annunci o richieste.
Cliccare su Jobs in modo che vi entri direttamente nella sezione lavoro

N.1 : sono elencate tutte le categorie di lavoro

N. 2: sono indicati i filtri di ricerca per area geografica

N. 3: sono elencati i filtri di ricerca di chi offre lavoro e di chi ricerca lavoro. Quando sono selezionati entrambi (di default è così) nella ricerca verranno esposti tutti gli annunci. Quindi è consigliabile selezionare il filtro "offering" in modo da visualizzare solo le offerte di lavoro

N. 4: questa sezione (separata dalla successiva da una barra grigia) elenca i lavori "highlighted", cioè quelli i cui datori di lavoro vogliono (ovviamente pagando) siano evidenziati tra i primi per un determinato periodo di tempo.

N. 5: quest'altra sezione evidenzia, in ordine cronologico, i vari lavori disponibili



N. 1: viene visualizzata la mappa dell'area dove offrono il lavoro

N. 2: in questa sezione potete inserire la vostra cover letter o richiedere qualsiasi altra informazione. Di solito viene evidenziato il numero di telefono utile per chiamare (verranno visualizzate solo alcune cifre, ma cliccandoci sopra verrà visualizzato per intero). Aggiungete il codice di verifica, la vostra mail ed eventualmente selezionate "send me a copy" in modo che vi arriverà un promemoria dell'annuncio a cui avete risposto

N. 3: qua scrivono i dettagli del lavoro e vengono visualizzate il numero di persone che hanno visto questo annuncio. Inutile dirlo che se siete tra i primi avrete maggiore possibilità di risposta.
N.B.: Gumtree ha recentemente modificato l'interfaccia per cui non è più possibile allegare il proprio CV. Per questa ragione molti datori di lavoro si dimenticano di scrivere il numero di telefono o l'email, limitandosi semplicemente a dire di inviare il CV. A questo proposito, se non si conosce l'ubicazione del luogo di lavoro in modo da portarglielo di persona, si può utilizzare lo spazio a disposizione per chiedere l'email (vedi info n. 2)

SEEK.COM
Questo sito è più "professionale" rispetto a Gumtree, ma non ha la possibilità di postare annunci di richiesta di lavoro.
E' molto semplice ed intuitivo da usare.

Come vedete, l'interfaccia è molto semplice ed intuitiva. Basta inserire la categoria di lavoro e la sotto-categoria oltre alle zone dell'Australia dove si vuole cercare lavoro.
Il meccanismo, poi, è lo stesso di Gumtree.

mercoledì 28 marzo 2012

Questione di Visto

Per stare in Australia come gia' detto da Ricky ci sono diverse possibilita' o meglio diversi visti. Noi abbiamo scelto il famosissimo Working Holiday Visa: puoi lavorare e girare l'australia. Ecco appunto. Il WHV ti permettte di stare in Australia un anno, in cui sei mesi puoi lavorare per un datore di lavoro e  gli altri sei mesi per un altro. La vera fregatura di questo tipo di visto e' che molti non ti assumono perche' prima o poi te ne andrai. A meno che tu non riesca a trovare la famosa sponsorship. Insomma puo' essere una gran palla al piede. Noi stessi lo stiamo constatando. Il WHV e' forse piu' adatto a chi lavora in FARM. Per tutti coloro che vogliono provare altro, ci vuole molta pazienza, costanza e anche molta FORTUNA.

Pimp

sabato 24 marzo 2012

IL PRIMO VERO OSTACOLO IN AUSTRALIA: L'HAMBURGER!!!



Esatto!!L'hamburger è la mia prima vera sfida da quando sono arrivato a Perth (in effetti la sfida si era già palesata a Doha prima e Singapore poi)!
Tuttavia non c'entrano nulla le tabelle nutrizionali o come li cucinano qua. La vera sfida è la PRONUNCIA!!
Da qui, il video che ho postato all'inizio: chi di voi ha visto la Pantera Rosa capirà al volo. 
Gli altri potranno benissimo guardarsi prima il video e poi proseguire a leggere il post.
Di seguito vi descrivo la situazione che ogni volta mi si palesa davanti:
entro in qualsiasi bar/fastfood/ristorante e  mi presento al bancone. 
Fiero e serafico pronuncio la fatidica frase:"I would like to buy a hamburger".
Improvvisamente il sopracciglio della persona dietro al bancone si inarca. 
La pupilla, di conseguenza, si restringe e dalla bocca fuoriesce quella parola, quell'ostacolo insormontabile: "A hamburger (pronunciato all'inglese come nel video)!".
Al che io, ferito nell'animo e nell'orgoglio perchè, tutto sommato l'inglese credo di saperlo, replico:"Yeah!A hamburger". (Ovviamente il mio tentativo è pari al risultato dell'ispettore Clouseau).
La persona dietro al bancone, capendo che in quel momento mi sento proprio come un selvaggio che cerca di parlare di fronte ad una platea di letterati, sfoggia tutto il sorriso e gentilezza tipica degli australiani e fa:"Ok!A hamburger!".
Con il morale a terra per l'ennesimo tentativo andato a vuoto, annuisco, ma mentalmente provo e riprovo a ripetere quella parola, quella pronuncia, ma nada!








Comunque sia NEVER GIVE UP!
Prima o poi ci riuscirò!



martedì 13 marzo 2012

VITA MIA QUANTO MI COSTI!

Questo post (in continuo aggiornamento in base a ciò che troveremo in giro ed ai consigli preziosi dei nostri coinquilini) lo focalizzerò sul costo della vita qui a Perth dando anche qualche "tips" per spendere meno.


IMMOBILI
Il sito mondiale di riferimento è Gumtree. Su questo sito si possono trovare annunci come "sharing flat/room" oppure normali appartamenti non condivisi da altra gentaglia. Ecco cosa spesso vi appare negli annunci:
Bond: caparra. E' solo una cifra che vi chiedono per tutelarsi come nel caso si decida di andarsene prima di quanto pattuito (molto spesso si vede nell'annuncio "minimum stay 3 months"). Ve la restituiscono, di solito, alla fine della vostra permanenza se non avete danneggiato nulla;
Utilities/Bills: bollette. Si riferiscono all'acqua/gas ed Internet Possono essere anche comprese nell'affitto ("bills included");
Rent: affitto. Di solito in Australia si paga ogni 1 o 2 settimane (esempio "300 Per Week o PW" significa 300 dollari a settimana, non mensili come in Italia);
Furnished: ammobiliata;
- Unfurnished: non ammobiliate (cioè è presente solo la cucina ed il bagno);
Ensuite: Bagno in camera o bagno personale, non condiviso con altre persone;
Master/Queen bedroom: è il letto matrimoniale
Per quello che ho visto gli affitti (rent) per 2 persone relativi a stanze/appartamenti condivisi vanno dai 200 ai 350 dollari a settimana.
Per 1 persona il prezzo è ovviamente inferiore.
mentre gli appartamenti non ammobiliati per 2 persone vanno dai 300 dollari in su.
Ovviamente dipende dalla zona in cui si scegli di abitare.
I nostri coinquilini, giustamente, consigliano di scegliere luoghi vicino al centro cittadino o comunque facilmente raggiungibili attraverso i mezzi pubblici di Perth (vi ricordo che nel centro finanziario di Perth è in funzione la C.A.T. - Central Area Transit. Sono 3 linee di autobus - Blu, Rosso ed Arancio - che coprono GRATUITAMENTE tutto il centro cittadino).
Le zone consigliate sono HIGHGATE, MOUNT LAWLEY, WEST PERTH, SUBIACO, LEEDERVILLE, NORTHBRIDGE, SOUTH PERTH e VICTORIA PARK che sono collegate molto bene.


ALIMENTARI
Come punto di riferimento vi indico 2 catene si supermarket che sono ovunque e che offrono prezzi abbordabili: COLES e WOOLWORTHS. I prezzi di entrambi si equivalgono quindi vi riporto quelli che abbiamo visto da COLES. 
Per esempio le PERE costano 2,46$/Kg, i KIWI 2$ per 6 pezzi, le PRUGNE 2,85$/Kg, le BANANE 3,98$/Kg, le MELE 4,98$/Kg, le ARANCE 2,80$ per 5 pezzi e la ZUCCA viene 1,40$/Kg.
Un cestino di POMODORINI viene 3$ e la LATTUGA la vendono a 1,50$. 
Le PANNOCCHIE sono a 4,48$ per 4 pezzi, la CIPOLLA è 1,98$/Kg e l'AGLIO sta a 2,38$/Kg.
L'ACQUA NATURALEe (che costa leggermente di più della frizzante detta "sparkling") è 0,75$ per 1,25Lt ed il LATTE è 1,19$. Inoltre la COCA COLA grande è 1,50$/Lt.
I CEREALI (come per i biscotti) ce ne sono di tutti i tipi e marche. Quelli che prendiamo noi (simili ai CocoCops della Kellogs) costano 4,49$.
CARNE e PESCE sono molto più costosi rispetto ai nostri standard (vanno dai 8$ ai 20$).
La SALSA viene 2$.


GENERI PER LA CASA
Sempre da Coles o Woolsworths BAGNOSCHIUMA, DENTIFRICI, PROFUMI, etc costicchiano: infatti vanno dai 4$ ca. ai 8$ ca.


Importante: dentro i supermercati non c'è lo scaffale riservato agli alcolici (Vino, Birra, Rhum, etc) come in Italia, ma c'è una sezione a parte (di solito fuori dal supermercato).
Il motivo è che non vogliono avere problemi con gli alcolizzati (sono molto severi in questa materia e non scherzano molto!!).
Infine, molto spesso, fanno degli sconti (alcuni molto vantaggiosi) se prendi più robe dello stesso genere.



ELETTRONICA & CANCELLERIA
I 3 negozi che ci hanno consigliato a Perth sono: DICK&SMITH - JB HI-FI - OFFICEWORKS.
Quest'ultimo, a nostro giudizio, è il più conveniente perchè vende sia elettronica (Pc, stampanti, etc.) sia cancelleria a prezzi leggermente più bassi degli altri due.
Per quello che abbiamo visto i Pc, Notebook e portatili costano un po' di più rispetto all'Italia e alle varie offerte che ci sono da Mediaworld, Unieuro, etc. (tra i 50€ ed i 100€ in più).
Un altro oggetto che costa molto sono le BATTERIE!!

mercoledì 7 marzo 2012

I spik inglish... i live my resume

Eccomi qui pronta a sfatare un mito: non e' possibile partire senza sapere almeno un pochino d'inglese che qui in Australia non e' quello standard, il britsh per intendere. L'Australia, paese di nuove esplorazioni, racchiude tantissime culture, in modo particolare una forte presenza asiatica. In questi giorni stiamo girando per consegnare curriculum, o meglio RESUME. Allora eccoci in quasi ogni caffetteria, supermercato o altro a proferire la celeberrima frase "I am looking for a job, can I leave my resume?" Semplice diretta e precisa, ma ecco che cade l'asino e improvvisamente i volti dei nostri interlocutori diventano titubanti, e capiamo di essere degli alieni o meglio degli italiani che parlano inglese. Proprio cosi'. La pronuncia di resume e' varia e multiculturale. Gli asiatici abbelliscono il tutto con un tocco di francese e dicono "resume'", altri piu' anglossassone, quindi "resuuuuuuume" ecco perche' altre volte decidiamo di cambiare formula, "my profile o work experience", cercando una soluzione degna. Detto questo il nostro inglese ha un lungo percorso d'affrontare ecco perche' consiglio a chi ama questa lingua di mantenerla sempre viva e a chi decidesse di partire di fare un corso base di inglese prima di partire
Pimp

domenica 4 marzo 2012

VISTI

Dimenticatevi l'Europa dove si può viaggiare liberamente! Per venire in Australia è necessario un visto.
Spulciando tra blog e siti, ho più o meno compreso le seguenti tipologie comuni di visti:

VISTO TURISTICO
Permette di viaggiare in Australia da turista o per visitare amici/parenti per 3 mesi, 6 mesi e 12 mesi.
NON è possibile lavorare e nemmeno studiare.
Costa 110$.

VISTO VACANZA-LAVORO
E' il più comune.
Lo possono richiedere le persone tra i 18 e 30 anni.
Dura 12 mesi dal momento che entri in Australia (invece da quando lo ricevi hai tempo 12 mesi per entrare in Australia).
Permette di lavorare 6 mesi per un datore di lavoro e 6 mesi per un'altro datore di lavoro.
Permette di studiare fino a 4 mesi.
Costa 270$.
Se si lavora per almeno 88 giorni non consecutivi in un cosiddetto Regional jobs (per esempio il barista o il cameriere non è considerato tale, mentre il lavoro nelle farms è considerato tale) si può estendere il working holiday visa di un'altro anno. 

VISTO STUDENTE
Lo possono richiedere coloro che vogliono imparare l'inglese, andare alle superiori o all'Università oppure per altri casi (http://www.immi.gov.au/students/students/chooser/subclass-options.htm)
Permette, oltre allo studio, anche di lavorare massimo 20 ore settimanali.
Costa 565$ + 75$ per poter lavorare 20 ore alla settimana.

VISTO SPONSOR
Viene richiesto da coloro che sono "sponsorizzati" da un datore di lavoro australiano o comunque situato in Australia.
Questo visto permette di lavorare in Australia fino a 4 anni.

Ci sono altre tipologie di visti che aggiorneremo man mano che sapremo più informazioni.

Fonti.

sabato 3 marzo 2012

ALEA IACTA EST


Ciao a tutti!!
Come dice il titolo, il dado è tratto e indietro non si torna (per ora)!
Il 26/02/2012 è stata la data in cui ci siamo fatti coraggio e abbiamo preso quell'aereo che ci avrebbe portato dall'altra parte del mondo: l'AUSTRALIA!
E' stata una scelta molto ponderata e che è maturata in un anno.
Durante questo periodo ci siamo informati, abbiamo spulciato fino all'osso siti, blog, riviste e sentito molti pareri per poi prendere la scelta definitiva.
Abbiamo riflettuto molto sul passo che avremmo fatto: non è una scelta che si fa tutti i giorni e ogni singolo passo va pianificato in quanto il rischio è sempre dietro l'angolo.
Questo vale sia per chi intraprende un'esperienza in Europa per cui le distanze sono di massimo 2 ore di viaggio e, forse, 1 ora di fuso, sia per chi intraprende 20 ore di viaggio e si ritrova con le giornate (ed in questo caso anche le stagioni) ribaltate.
Il rischio è quello di prendere alla leggera il tutto.
Il fattore FONDAMENTALE e da non sottovalutare è la lingua: qui non si scherza mica! Oltrepassate le Alpi o il Mediterraneo bisogna essere coscienti che ci si troverà di fronte persone che non sanno neanche cosa sia l'italiano (se non le classiche 3 parole: pizza, mafia e mandolino). Per cui ALMENO le basi dell'inglese bisogna averle! Nei post successivi riprenderò questo argomento e vi spiegherò quanto fondamentale sia sapere l'essenziale della lingua del paese in cui si decide di intraprendere un'esperienza.
Non dico di sapere la lingua in modo fluente, ma almeno riuscire ad esprimere un concetto e comprenderne l'eventuale risposta deve essere SCONTATO!
Il secondo aspetto NECESSARIO sono i soldi: senza di quelli non si va da nessuna parte.
Focalizzandoci sui soli paesi anglosassoni, il costo del biglietto aereo è molto alto (escludendo l'UKe l'IRLANDA dove le offerte permettono di attenuare i prezzi) oltre al fatto che, almeno di non essere ricchi ereditieri, bisogna doversi mantenere nella vita di tutti i giorni (cibo, trasporti, sistemazioni e cosi via).
Infatti l'unico modo per sopravvivere è LAVORARE (almeno che, come detto poc'anzi, non si abbia la fortuna sfacciata di essere parenti di Paris Hilton).
Ma tra il dire la parola lavoro e trovare realmente lavoro, passa di mezzo un po' di tempo (1 settimana/2 settimane/1mese...) e quindi i soldi escono e si sentono!!
Il terzo aspetto, secondo me, che fa da traino ai primi due è la VOLONTA'.
Ognuno, la voglia, la trova in modo diverso!
Il pianificare aiuta, infatti, a capire realmente di che pasta siamo fatti: cioè se il partire è solo un fuoco fatuo o c'è un qualcosa dentro di noi che ci spinge a prendere l'aereo.
La volontà va a braccetto anche con il CORAGGIO.
E qui, secondo me, non esiste una persona che, un attimo prima di prendere l'aereo, non abbia avuto i dubbi.
Quelli ci sono e ci saranno sempre durante tutta l'esperienza.
Ma i dubbi vanno visti in modo positivo: permettono di capire un eventuale limite e di superarlo (per esempio: non so la lingua, ma ho una voglia matta di partire -> preparati per tempo frequentando un bel corso di inglese o tedesco o francese).
L'ultimo aspetto è la SPENSIERATEZZA.
Per affrontare questi viaggi bisogna aprire la mente (lo dice uno che prima di partire aveva alcuni preconcetti!)!
Bisogna sentirsi liberi.
Fidatevi che il solo cambiare Stato e cercare di immergersi in un'altra cultura, fa capire quanto siamo piccoli rispetto l'intero mondo!
Camminare in mezzo ai grattacieli in strade larghe e vedere molti businessmen che si vestono in modo strano, fa capire quanto le formalità possono dominare la nostra vita. Una sorta di gabbia che imprigiona il proprio io per il solo gusto di apparire.
L'essere spensierati, in questi frangenti, uniti anche dalla necessità, ti fanno fare cose che nella propria città non lo faresti mai!
In poche parole LIBERTA'!
Tutti questi ingredienti ci hanno spinto a fare questo ENORME passo. C'è chi ci ha detto che eravamo dei pazzi e che forse era meglio rimanere in Italia, altri invece ci hanno incoraggiato.
Ragazzi, la scelta è e sarà sempre e solo vostra! Non bisogna essere condizionati!
Per cui: ALEA IACTA EST!
Comunque vada, sarà sempre un'AVVENTURA!

Ricky