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mercoledì 26 settembre 2012

un (forse) posto nel mondo



A volte ci siamo chiesti se questo possa essere il nostro posto nel mondo. Per Ricky sicuramente si,per quanto mi riguarda ho ancora delle riserve che nascono dagli affetti di tutti i giorni in Italia e da una cultura/stile di vita completamente differenti. L'Australia e' infatti in alcuni suoi aspetti molto superficiale. Basta guardare un tg o leggere un quotidiano per rendersene conto: gossip e sport fanno la parte da leoni, ma anche il sistema scolastico ha le sue carenze, che non mi sento pero' di giudicare, perche' sono ricercabili in una cultura che affonda le sue radici in una storia ancora troppo breve e quindi in un paese ancora troppo giovane.
Australia o OZ non vuol dire Londra, Berlino o Madrid, dove basta un volo di circa un'ora, molto spesso low cost, per tornare a casa. Australia vuol dire vivere nell'altro emisfero del globo, dove le stagioni sono opposte, dove l'acqua gira nel senso opposto, dove il fuso orario varia dalle 6 alle 9 ore in avanti. Dove si parla un inglese diverso, dove si paga in bucks,dove si viene pagati settimanalmente o fortnightly (vi assicuro e' favoloso), dove  per fare una skyppate con i tuoi genitori devi prendere un appuntamento e dove per tornare a casa ci vuole un intero giorno e circa 700 euro (da intendersi ovviamente one way). Sono tante le differenze che ti fanno capire quanto sia lontana e diversa ma sono molti gli aspetti che possono portare ad una scelta contraria. Quella che moltissimi immigrati italiani hanno fatto tanti anni fa. Prima fra tutti un FUTURO (gia' questo basterebbe per rimanere) che molto spesso nel nostro paese s'intravede o e' gia' sfumato ancora prima d'iniziare.
La possibilita' di vivere come vuoi facendo il lavoro che ti piace di piu'; un lavoro che molto spesso non richiede una facolta' piu' "facoltosa" delle altre o un ateneo migliore di un altro.Tanto piu' non richiede obbligatoriamente un "pezzo di carta" per avere una vita dignitosa, anzi una vita di gran lusso (prossimamente un post sul boom delle mines). In Australia si puo' uscire in pigiama o scalzi (questo succede davvero ed e' anche molto diffuso) e non ti fara' sentire uno sfigato senza Iphone 9 (anche se qui tutti hanno un iphone visto la ricchezza diffusa) o senza la macchina "gggiusta". Parlando con amici italiani sono tutte queste le cose che non ci mancano del nostro Paese  (anche se poi vedi al cinema Madagascar 3 e ti rendi conto di quanto il tuo Paese ti appartenga). Un posto dove apparire non e' necessariamente richiesto e sottolineo non vuol dire "essere". L'Australia e' un paese dove ognuno puo' scegliere la sua strada, basta sapersela guadagnare e fare sacrifici (che forse quando sei a casa non sei disposto a fare, questione di comodita') senza avere la carta del "papi" o essere necessariamente "il figlio di".
Fare un bilancio e' davvero impresa ardua. Sinceramente sono venuta qui per vivere un'esperienza di vita che mi permetta di aprire (anche se i miei sono gia' enormemente spalancati) gli occhi per conoscere un mondo in tutte le sue diversita' senza rimanere chiusi in confini che spesso soffocano la mente e fanno aprire le bocche solo per far prendere aria. Bisogna provare e poi parlare, se non vivi certe esperienze, forse non lo capirai mai, perche' viaggiare (non fare una vacanza a volte questi due termini sono spesso confusi) ti permette di arrivare ad orizzonti lontani che non avresti mai pensato di poter raggiungere.

Giovanna (Pimp)

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